Con “Pensiamoci Insieme,” i volontari favoriscono la serenità degli incontri famigliari.
Un luogo a misura di bambino per incontrare il genitore detenuto, grazie ai giovani Rotaract.

di Stefania Galletti

Pubblicato in data 21 Maggio 2024 su "Il Giornale di Monza".

Mantenere saldo il rapporto tra genitore detenuto e i figli minori, facilitare la loro comunicazione è il filo rosso dell'associazione «PensiamocInsieme», presieduta da Giuseppe De Fazio, mediatore familiare, che ha trovato un prezioso alleato in Rotaract Monza con Giovanni Verdirrame e i suoi soci volontari. All'interno delle case circondariali sono stati realizzati degli spazi ad hoc, accoglienti, colorati con tanti giochi per permettere ai bambini di incontrare con serenità e attraverso il momento del gioco, il genitore. I volontari facilitano questo incontro, accompagnando figli e genitori con delle attività.

«Come Rotaract facciamo supporto ai minori e quando ci hanno offerto questa possibilità, l'abbiamo sposata seguendo tutte le procedure ministeriali - ha spiegato Verdirrame - E' una gioia personale vedere genitori e bambini stare insieme in uno spazio neutro, come se fossero a casa, quindi con un processo di continuità famigliare. Purtroppo la magia si spezza, quando finisce il tempo a disposizione e l'agente entra a chiamare il detenuto. Questo è il momento più difficile per il bambino e qui interveniamo noi per rassicurarlo che rivedrà presto ancora il genitore».

In questa esperienza Rotaract è impegnato con 4 volontari che attraverso iniziative, giochi, feste di Natale e compleanni garantiscono serenità e armonia negli incontri, che sono importanti sia per il genitore detenuto che per il minore. «Abbiamo a che fare solitamente con bambini dai 5 ai 12 anni. Quelli piccoli non capiscono ancora che vengono in un carcere, la stanza neutra è accogliente e piena di giochi per farli stare in armonia», ha spiegato Verdirrame. La comunicazione e la continuità famigliare è fondamentale sia per il genitore detenuto che per i figli. «Teniamo conto che un genitore detenuto vive delle situazioni che incidono molto sul suo benessere e sullo stato d'animo: può presentarsi preoccupato, ansioso se è in attesa del processo, oppure rassegnato, demoralizzato di fronte alla pena da scontare, dall'altra parte ci sono bambini a cui la famiglia ha fatto uno scudo di protezione per cui non sanno di andare a trovare il genitore In prigione, talvolta pensano che sia un poliziotto - ha spiegato il presidente di PensiamocInsieme - Noi diamo una mano a mantenere un equilibrio e una serenità negli incontri: con noi il bambino riesce a portare a termine il colloquio nell'area attrezzata di giochi»

La collaborazione di Rotaract con PensiamocInsieme è consolidata nel tempo. «Abbiamo coinvolto il Rotaract di Monza per dare una mano nel carcere di Monza. E'un supporto a livello di volontariato ma anche economico, perchè noi siamo un'associazione piccola ha spiegato De Fazio - Insieme abbiamo comprato il materiale per arredare gli spazi neutri per gli incontri>. Incontri che mantengono saldi i legami famigliari e che donano serenità anche al detenuto. Una serenità che solleva anche il personale penitenziario. «E' un lavoro importante perchè agisce come prevenzione sulla recidiva cercando di alleggerire gli stati d'animo. di tutti - ha spiegato De Fazio - E'un bel progetto che andrebbe però maggiormente supportato, magari con dei volontari in più che coprano i turni in settimana. Dentro il carcere c'è una città che viaggia con i suoi tempi e le sue regole ma devo dire che abbiamo sempre trovato persone che si sono rapportate a noi con rispetto e educazione». Tra le tante attività che «PensiamocInsieme» - mette in campo a supporto dei bambini dei detenuti c'è anche quella della raccolta di materiale scolastico come penne, quaderni, colori e il resto del corredo, quindi un aiuto per permettergli di iniziare l'anno scolastico al meglio e con tutto l'occorrente.